Securducale: la forza di un grande Gruppo e l’innovazione come sistema
di Monica Bertolo – 23 Luglio 2024
Securducale Vigilanza, parte del gruppo Dussmann, ha di recente ottenuto la certificazione UNI 11926. Su questo ed alti temi S News incontra Claudio Borgonovo, Amministratore Delegato e Titolare di Licenza di Securducale Vigilanza Srl.
Quale la valenza della nuova UNI 11926 per un’azienda come Securducale?
La certificazione UNI 11926 assume un’importanza fondamentale in un settore che punta oggi all’innovazione, sia tecnologica che di processo.
Securducale Vigilanza fa parte del gruppo Dussmann, società multinazionale tedesca presente in numerosi Paesi del mondo e che in Italia, con oltre 25.000 dipendenti, si occupa di Facility Management, Sanificazione e Ristorazione.
Securducale entra a far parte di questa grande famiglia nel 2010 ed opera in forza di una Licenza prefettizia per i servizi di vigilanza e sicurezza sui territori di PR-RE-MO-BO, mentre è attiva sull’intero territorio nazionale per l’offerta di servizi ausiliari di sicurezza.
Oggi occupa oltre 200 dipendenti, di cui 60 Guardie Giurate, mentre i restanti sono dislocati su tutto il territorio nazionale.
Oltre alle certificazioni ISO 9001:2015, UNI 45001:2018, UNI 10891:2000, Securducale ha ottenuto le certificazioni SA8000 relativa alla Responsabilità Sociale, UNI PdR 125:2022 in relazione alla parità di genere in azienda; UNI 11926 relativamente ai Servizi ausiliari alla sicurezza, ed è in fase di ottenimento la certificazione ISO 14001:2015 relativa al Sistema di gestione ambientale.
Per i servizi ausiliari di sicurezza non era prevista, fino ad oggi, una regolamentazione specifica, essendo questi servizi assolutamente differenti da quelli riservati per legge allo Stato oppure a soggetti economici provvisti di autorizzazione specifica come gli Istituti di vigilanza.
La nuova norma 11926 indica come i servizi ausiliari devono essere realizzati, attraverso quali attività di tipo tecnico, gestionale ed organizzativo, marcando una sensibile differenza tra l’efficienza e l’efficacia del servizio reso da aziende come la nostra, che ha ottenuto la certificazione, ed altre che non l’hanno.
È stata di recente presentata alla Camera dei Deputati la proposta di legge, a prima firma dell’on. Gianluca Caramanna, in merito alle “Disposizioni in materia di prestazione di servizi ausiliari alla sicurezza”. Quali gli auspici da imprenditore e da associato ASSIV?
È importante che si sia finalmente intrapreso un percorso che miri alla certificazione dell’affidabilità delle imprese e della qualità dei servizi resi. L’obiettivo è quello di promuovere la fornitura dei servizi di sicurezza ausiliaria, fino ad oggi considerati scarsamente efficaci anche a motivo della varietà di offerte e di contratti di lavoro applicati in modo non sempre trasparente.
Noi auspichiamo che questa certificazione possa costituire il discrimine commerciale per l’offerta dei servizi ausiliari di sicurezza sul mercato, perché da una parte ci qualifica come operatori seriamente impegnati nell’offerta di servizi sempre più specializzati, mentre dall’altra ci rende maggiormente attrattivi nei confronti dei nostri collaboratori, per i quali si apre finalmente la prospettiva di percorsi professionalizzanti.
ASSIV ha svolto e svolge tuttora un ruolo fondamentale nel definire il perimetro ed i contenuti in discussione per la modernizzazione del nostro settore, in ottica di stretta collaborazione tra gli associati e le istituzioni.
In un quadro che si fa maggiormente complesso è utile poter condividere esperienze e mettere in comune interessi tra aziende che operano, affrontando gli stessi problemi in realtà differenti.
ASSIV da tempo si prodiga con grande e professionale impegno su questo ed ulteriori fronti per la tutela e la crescita del comparto. Quali a suo avviso le esigenze maggiormente sentite dalle imprese di sicurezza oggi, sul piano normativo e sul riconoscimento del vostro ruolo?
Il settore della vigilanza privata impegna un gran numero di aziende e consistenti risorse economiche, organizzative e professionali sul nostro territorio.
Quel che abbiamo visto succedere negli ultimi mesi, le aziende commissariate, le gare pubbliche bandite in violazione del Codice, gli affidamenti al massimo ribasso, hanno messo e tuttora mettono a grave rischio la sopravvivenza delle aziende e, quindi, il lavoro degli addetti.
La sensazione è quella di trovarci oggi in una fase di cambiamento che potrebbe dispiegare i suoi effetti nel corso dei prossimi anni. È però fondamentale mettere a sistema una serie iniziative non necessariamente legislative (le norme esistono, spesso semplicemente non vengono applicate), perché l’impegno delle aziende possa tradursi in un riconoscimento del valore dei nostri servizi sia in termini qualitativi che economici.
Al trattamento economico equo della forza lavoro, risultante dall’applicazione di CCNL stipulati dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, deve essere associata la responsabilità del committente, ancor più se si tratti di committente pubblico, all’applicazione di tariffe congrue rispetto al costo del lavoro.
Il lavoro potrà così dispiegare il massimo cambiamento in termini di qualità, di professionalità degli addetti, di competizione tra operatori del settore non più basata esclusivamente sul prezzo di vendita.
Guardando in prospettiva, quale la sua visione sul futuro a breve/medio termine per il settore?
Dal punto di vista delle risorse umane, la richiesta di incremento di professionalità e competenze non proviene più solo dai committenti, ma anche dagli addetti, che non considerano più la loro professione come residuale e complementare rispetto ad altre agenzie di sicurezza, ma reclamano giustamente un ruolo di maggior protagonismo rispetto alle dinamiche sicuritarie che quotidianamente si trovano a dover gestire.
La tecnologia, poi, assumerà un’importanza sempre maggiore nel panorama del settore, a maggior ragione con gli interessanti sviluppi consentiti dall’intelligenza artificiale. L’interazione tra questi due fattori, se ben guidata, può sicuramente sviluppare grandi vantaggi non solo tra gli operatori, ma per intere comunità e territori.