Rischio professionale, occasione di lavoro e diritto di rivalsa dopo l’aggiornamento del Protocollo anti-contagio
di Alessio Caracciolo
L’istruzione operativa INAIL 1° marzo 2021, in risposta ad un quesito di un Ospedale ligure in merito ai provvedimenti da adottare nei confronti dei dipendenti “no vax” anti-Covid19, l’emanazione del D.L. 1° aprile 2021, n. 44 (il cui art. 4 ha introdotto un vero e proprio obbligo vaccinale per il personale sanitario), e l’aggiornamento dei protocolli per il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro offrono uno spunto interessante per mettere a fuoco l’orientamento adottato dalle istituzioni nell’ultimo anno con riferimento al rapporto tra rischio professionale e contagio.
Difatti, il coronavirus SARS-CoV-2 è stato qualificato come malattia-infortunio, per cui, “fermo restando l’inquadramento tra gli infortuni sul lavoro, si applicano i medesimi criteri probatori in vigore per l’accertamento dell’esposizione a rischio e del nesso di causalità vigenti per le malattie professionali” (L. La Peccerella, Infezione da coronavirus e tutela contro gli infortuni e le malattie professionali, in DSL, 2020, n. 1, p. 2).
Fonte: ADAPT