Parità di genere : le scadenze per la certificazione
Sviluppare progetti che rendano le aziende più inclusive è una necessità che oramai molte aziende riconoscono. I benefici di una cultura aziendale orientata all’inclusione e alla parità di genere sono individuati in fattori di crescita come il miglioramento dell’immagine aziendale, delle performance, anche in termine di riduzione di costi.
Ma spesso questo percorso, non privo di ostacoli , è visto come frutto di complicazioni e molte aziende vi rinunciano.
A tal fine, il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha aperto il 6 dicembre scorso un avviso con modalità a sportello per ottenere contributi concessi in forma di servizi di assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione della parità di genere erogati alle aziende dagli organismi di certificazione accreditati. Le aziende hanno tempo fino al prossimo 28 marzo per presentare le domande per l’assegnazione dei contributi.
Si tratta nello specifico di 2500 euro per l’assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione e di 12.500 euro, sotto forma di servizi erogati dagli organismi di certificazione iscritti nell’apposito elenco. Per l’accesso ai contributi è necessario effettuare un pre-screening che dimostri un adeguato grado di maturità dell’impresa sui temi inerenti alla parità di genere; è inoltre richiesta la presentazione di un preventivo formulato da un Organismo di Certificazione presente nell’Elenco degli Organismi di certificazione aderenti.
Andando in ordine si avvicina anche una seconda scadenza che è quella del 30 aprile. Entro la fine del mese prossimo l’ art. 3 della Legge 5 novembre 2021 n 162 obbliga le aziende con più di 50 dipendenti, alla redazione del rapporto sulla situazione del proprio personale maschile e femminile mentre per le aziende di dimensioni inferiori la trasmissione è facoltativa.
Se si conseguono parametri minimi , l’invio del rapporto biennale è il primo gradino per ottenere la certificazione della parità di genere.
Dal 2022 le aziende possono ottenere la certificazione per la parità di genere con un audit accurato che dà diritto a molti vantaggi. Tra questi, anche alcuni benefici economici: le aziende certificate hanno un punteggio premiale sia nel caso di partecipazione a bandi per fondi nazionali e comunitari, sia nelle procedure di affidamento di appalti pubblici. Inoltre la certificazione garantisce uno sgravio contributivo pari all’1% dei contributi previdenziali e assistenziali, fino a un massimo di 50.000 euro annui, riconosciuto previa domanda all’ INPS seguendo le modalità indicate nel mess. n. 4614 del 21.12.2023.
La certificazione può essere richiesta da qualsiasi azienda, di qualsiasi dimensione e forma giuridica, operante nel settore pubblico o privato. Per favorire la misurazione del grado di maturità di un’organizzazione rispetto alle pari opportunità e ottenere la certificazione della parità di genere, le linee guida della UNI/PdR 125:2022 hanno individuato 6 macro aree di valutazione e 33 indicatori qualitativi e quantitativi. A ciascun indicatore è associato un punteggio che, ponderato in relazione all’area di appartenenza, genera la valutazione finale.
Min. Lavoro : Parità di genere , 3 milioni per la formazione finanziata ai fini della certificazione
Fonte: lavorosi