Osservatorio sui lavoratori dipendenti ed indipendenti: on line i dati INPS 2019
È stato pubblicato per la prima volta l’Osservatorio statistico su lavoratori dipendenti e indipendenti, che consentirà di disporre annualmente di una fotografia ad alta definizione della struttura occupazionale italiana.
Le categorie di lavoro considerate sono nove:
- artigiano;
- autonomo agricolo;
- commerciante;
- dipendente privato;
- dipendente pubblico;
- domestico;
- operaio agricolo;
- parasubordinato;
- lavoratore occasionale o con voucher.
Nel 2019 il numero di lavoratori dipendenti e indipendenti nell’anno è risultato pari a 25.473.153, in leggera crescita rispetto al 2018 (+0,3%). Dal 2014 il numero complessivo di lavoratori si è incrementato di quasi 800mila unità (+3,2%).
L’andamento dell’occupazione a livello di posizione prevalente è molto diversificato: il lavoro indipendente classico (artigiani, commercianti e autonomi agricoli) mostra una generale contrazione, con gli artigiani che tra il 2014 e il 2019 perdono circa 174mila unità (-10,2%), i commercianti 100mila (-4,8%) e gli agricoli autonomi 15mila lavoratori (-3,4%).
Al contrario, sempre nel periodo 2014-2019, il lavoro dipendente privato, inteso come attività prevalente, cresce del 13%, consentendo il recupero di quasi 1,8 milioni di lavoratori e riportando l’occupazione ai livelli del 2008, cioè prima delle due crisi che hanno interessato il nostro Paese.
Crescono anche i dipendenti pubblici, con un incremento dell’1,8% tra il 2014 e il 2019 e con 100mila unità in più nell’ultimo anno. I lavoratori domestici presentano invece un trend decrescente (-9,2% nel periodo 2014-2019), mentre gli operai agricoli, dopo un momento di crescita tra il 2016 e il 2018, nell’ultimo anno segnano un calo del 2,7%.
L’andamento dei parasubordinati, nel complesso, sia senza partita IVA (collaboratori, dottorandi, amministratori, ecc.) sia con partita IVA (professionisti senza Cassa previdenziale), è fortemente decrescente con una perdita di 247mila lavoratori tra il 2014 e il 2019 (-21%). Per quanto riguarda, infine, i lavoratori in prevalenza impiegati con voucher o con contratti di lavoro occasionale, si osserva un andamento crescente fino al massimo di 812mila lavoratori nel 2016 e poi una secca contrazione fino al minimo di 40mila lavoratori del 2019.
Il reddito medio annuo (a prescindere dalla durata della prestazione) nel 2019 ammonta nel complesso a 22.906 euro. Tale importo è analogo per i lavoratori che nell’anno sono stati prevalentemente dipendenti privati. Al di sopra troviamo solo i parasubordinati, con circa 28.728 euro e i dipendenti pubblici con circa 33.527 euro. Molto più bassi i redditi medi di autonomi agricoli (12.505 euro), domestici e operai agricoli (7.365-8.007 euro). In coda si trovano i prestatori di lavoro accessorio (1.188 euro di reddito medio annuo).
Fonte: INPS