Gli episodi di cronaca recente, con l’aumento delle tensioni e degli atti di vandalismo in diverse aree urbane, rappresentano un campanello d’allarme che non possiamo ignorare.
L’impegno che Assiv sta portando avanti nel campo della sicurezza urbana è quindi più attuale che mai. In una società sempre più complessa e segnata da episodi di violenza e degrado, emerge con forza la necessità di intensificare la collaborazione tra le guardie particolari giurate e le Forze dell’Ordine.
Lavorare insieme non è solo un’opportunità, ma una necessità. La collaborazione tra il settore privato della sicurezza e le istituzioni pubbliche permette di raggiungere livelli di protezione più elevati, con ricadute positive e tangibili sulla vita quotidiana delle persone.
Ricordo peraltro come durante l’audizione alla Commissione parlamentare sul degrado urbano delle città e delle periferie della scorsa settimana ho avuto modo di sottolineare come il dialogo e la cooperazione tra il settore privato della vigilanza e le istituzioni pubbliche rappresentino una leva strategica per affrontare le crescenti sfide della sicurezza.
Oggi, il settore della sicurezza privata dispone di tecnologie avanzate e personale altamente qualificato, che insieme garantiscono una presenza capillare e interventi mirati sul territorio. Le guardie particolari giurate giocano un ruolo sempre più determinante nel rafforzare il presidio delle città, liberando risorse delle Forze dell’Ordine per attività investigative e di contrasto al crimine organizzato.
Grazie all’impiego di strumenti innovativi, come sistemi di videosorveglianza avanzata e analisi predittiva, la sicurezza privata si configura come un complemento essenziale all’operato delle istituzioni. La stretta integrazione tra tecnologia e professionalità consente di agire in modo rapido, efficace e strategico, rafforzando la rete di protezione sul territorio.
Ritengo fondamentale ribadire che il futuro della sicurezza urbana risiede in una cooperazione ancora più stretta tra pubblico e privato. Solo attraverso un dialogo continuo e un’azione congiunta sarà possibile rispondere con efficacia alle nuove sfide che le nostre città si trovano ad affrontare, garantendo una sicurezza diffusa e una qualità della vita migliore per tutti i cittadini.
In conclusione, voglio fare mie le parole del sottosegretario Nicola Molteni: “Diritto a dissentire giusto, ma non diventi devastazione.” Questo monito ci ricorda l’importanza di bilanciare il diritto alla protesta con il dovere di preservare l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva, obiettivi che devono sempre guidare il nostro lavoro.
Maria Cristina Urbano