S News incontra la Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano.
Presidente Urbano, il 30 Novembre si terrà presso il Senato della Repubblica il Convegno ASSIV “Le nuove frontiere della sicurezza partecipata”, forse il più importante congresso per la Vigilanza Italiana dopo il vostro del 2008, con l’intervento dell’allora Ministro Maroni. Perché proprio al Senato?
È vero, un evento importante per la nostra associazione. Una riflessione sul futuro della vigilanza, e sul suo ruolo all’interno della società, ora che il percorso di qualificazione del settore è indiscutibilmente avviato. Quindi una sede istituzionale di grande bellezza e rigore architettonico, che spero faccia da cornice ad un dibattito costruttivo, che dia spunti di riflessione sia agli imprenditori, che ai rappresentanti delle istituzioni e dei corpi intermedi, per arrivare, in tempi sostenibili, ad una nuova definizione del perimetro di competenza della vigilanza privata.
Quali i relatori di questo importante Convegno, che vede S News Media Partner?
Profili di grande spessore: il Sottosegretario alla Giustizia, senatrice Federica Chiavaroli, con cui abbiamo interloquito sul delicato tema della sicurezza dei palazzi di giustizia; il Questore della Camera dei Deputati, onorevole Stefano Dambruoso, profondo conoscitore di terrorismo internazionale e di crimine organizzato; il senatore Mario Mauro, che ha ricoperto la carica di Ministro della Difesa, politico da sempre attivo sui temi della sicurezza, estensore dei due Disegni di Legge che ci riguardano: uno per la sicurezza alla persona nell’ambito dei confini nazionali, e l’altro sulle attività di sicurezza da svolgere all’estero; il dottor Umberto Saccone, Amministratore Unico di Port Authority Security s.r.l., esperto di sicurezza nazionale ed internazionale, con importantissime esperienze sul campo, sia con le Forze Armate che in favore di grandi aziende italiane; l’onorevole Angelo Tofalo, membro di COPASIR.
Con tali relatori, mi è parso opportuno chiamare a moderare il dibattito un autorevole giornalista, ed infatti avremo Gian Marco Chiocci, direttore del Tempo, abituato a parlare anche di attualità “scomoda”.
Quali i temi?
La sicurezza privata quale elemento del sistema sicurezza Paese.
Il nostro ruolo complementare e sussidiario alle forze dell’ordine non solo è stabilito dalla legge, ma si declina nella pratica di ogni giorno. I nostri servizi più qualificati sono indispensabili alle ordinate attività del Paese. Penso al trasporto valori, ai servizi aeroportuali, portuali e ferroviari.
Siamo una risorsa importante, che però non ha ancora il pieno riconoscimento che le spetta.
Anche noi, come imprenditori, abbiamo le nostre responsabilità in questo, ma le cose sono cambiate: siamo pronti, come categoria, a dimostrare che possiamo assumere, con efficacia e affidabilità, anche compiti diversi da quelli tradizionali che riguardano la tutela del patrimonio. In realtà, lo stiamo già facendo.
Quali le vostre richieste come ASSIV?
Pieno riconoscimento del nostro ruolo sussidiario ed individuazione degli ambiti in cui possiamo operare efficacemente, in armonia con le forze dell’ordine. Questo è un percorso che va fatto in maniera ponderata e sistematica, senza strappi causati da interventi estemporanei, sull’onda di avvenimenti contingenti, e qui penso alle circolari del Capo della Polizia, emanate dopo i fatti di Torino.
Cosa, quindi, volete ottenere?
Vogliamo che cada, una volta per tutte, la limitazione al perimetro della sicurezza dei beni, ormai obsoleta e non più rispondente alla realtà dei fatti.
Da qui, cominciamo a ragionare seriamente con il decisore su quali attività ci possono essere riservate, con una disamina a tutto campo, in cui si valutino anche i costi, i benefici, le ricadute sul sistema sicurezza in termini di recupero di risorse da destinare a servizi valutati prioritari e/o strategici per lo Stato, e la giusta remunerazione per le aziende, quali le nostre, che erogano servizi sempre più specializzati e di alto profilo.
FOTE: S News