Huffington Post: Un manifesto per modificare le norme sugli appalti pubblici

di Maria Cristina Urbano

L’assenza di strumenti efficaci per aggiornare i corrispettivi contrattuali in tempi rapidi costringe le imprese ad assorbire i costi derivanti da aumenti salariali, inflazione e rincari delle materie prime. Una situazione che mette a rischio la sopravvivenza di molte aziende e migliaia di posti di lavoro

Il Decreto “Correttivo Appalti”, approvato dal governo il 23 dicembre scorso, ha abbassato dal 5% al 3% la soglia per la revisione dei prezzi nel settore dei lavori pubblici, mantenendo invece invariata al 5% quella per servizi e forniture. Il rimborso dei costi eccedenti, in entrambi i casi, è previsto all’80%.

Questa modifica ha spinto, per la prima volta nella storia recente, tutte le principali sigle del settore dei servizi a unire le forze. È nato così il “Manifesto dell’Economia dei Servizi”, un documento congiunto che raccoglie le istanze di 17 associazioni datoriali del comparto – tra cui ASSIV – e ha ottenuto anche l’adesione di 3 rappresentanze della Filiera dei Servizi, con l’obiettivo di chiedere una revisione normativa che riconosca le specificità e le esigenze del settore.

Il Manifesto intende richiamare l’attenzione del governo e del Parlamento su un settore troppo spesso trascurato, ma che costituisce un vero pilastro dell’economia italiana. Parliamo di mezzo milione di lavoratori impegnati in servizi essenziali: pulizia e sanificazione di scuole e ospedali, gestione dei rifiuti, vigilanza privata. Un comparto che produce occupazione, sostiene lo sviluppo economico e contribuisce alla coesione sociale del Paese.

Il problema principale denunciato riguarda l’assenza di strumenti efficaci per aggiornare i corrispettivi contrattuali in tempi rapidi, costringendo le imprese ad assorbire i costi derivanti da aumenti salariali, inflazione e rincari delle materie prime. Una situazione che mette a rischio la sopravvivenza di molte aziende e migliaia di posti di lavoro.

C’è chi teme che non si tratti solo di una svista, ma di una precisa scelta politica volta a marginalizzare un settore già duramente colpito da anni di tagli. Il mancato adeguamento dei corrispettivi dopo la pandemia, la crisi energetica e l’instabilità internazionale sono tutti segnali di un’urgenza rimasta finora ignorata.

Le richieste delle associazioni firmatarie sono chiare:

  • modificare le norme sugli appalti pubblici;
  • rendere obbligatoria la revisione periodica dei prezzi nei contratti di servizi e forniture;
  • istituire un dipartimento dedicato alle politiche per il settore;
  • aprire un tavolo di confronto con i ministeri competenti.

Un ruolo di primo piano è stato svolto da ASSIV, che ha contribuito in maniera significativa alla stesura del Manifesto e che oggi lancia un forte allarme in merito alla situazione della vigilanza privata. Il recente rinnovo del contratto collettivo nazionale, insieme alle rigidità imposte dal Codice degli Appalti, rischia di compromettere la tenuta economica del comparto sicurezza. Se i costi del lavoro continueranno ad aumentare senza strumenti di adeguamento automatico, molte aziende non riusciranno a sopravvivere.

Affrontare con urgenza queste criticità è oggi una priorità assoluta per governo, Parlamento e parti sociali, affinché si possa costruire una riforma capace di coniugare sostenibilità economica, qualità del lavoro e sana concorrenza.

Per dare visibilità alle istanze del comparto e avviare un confronto pubblico con le istituzioni, è prevista una conferenza stampa di presentazione del Manifesto a metà maggio. Seguirà un convegno nazionale a metà giugno, con la partecipazione di rappresentanti delle imprese, delle associazioni firmatarie e delle istituzioni, dedicato ad approfondire le proposte del Manifesto e delineare soluzioni concrete per il futuro del settore. Inoltre, ognuno dei firmatari darà spazio all’iniziativa all’interno di delle proprie manifestazioni, come accadrà alla Fiera Internazionale ISSA Pulire, in programma a Rho a fine maggio.

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