Il Decreto del Ministero dell’Interno del 21 gennaio 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 20 del 25 gennaio 2025, introduce, a distanza di oltre sette anni dalla norma da cui derivano (DL 113/2018 cd Decreto Sicurezza 2018), le linee guida per la prevenzione di atti illegali e situazioni di pericolo nei pressi degli esercizi pubblici, o, per essere più precisi, il provvedimento detta i requisiti, sia soggettivi che oggettivi, cui dovranno uniformarsi i protocolli di sicurezza stipulati a livello provinciale tra i Prefetti e le organizzazioni maggiormente rappresentative dei gestori degli esercizi pubblici cui detto provvedimento si rivolge, ovvero quelli di cui all’art. 86 del TULPS (locali di somministrazione di alimenti e bevande, stabilimenti balneari, strutture ricettive, sale pubbliche di giochi leciti, locali di intrattenimento e spettacolo).

Siamo in presenza di un provvedimento in linea con  i concetti di “sicurezza integrata” e di “sicurezza urbana” contenuti nel D.L 14/2017 (c.d. decreto Minniti): il primo relativo agli interventi messi in campo da Stato, Regioni, Enti locali ed altri soggetti anche privati, con lo scopo di realizzare un sistema unitario di sicurezza, ed il secondo che definisce la sicurezza quale bene pubblico che afferisce alla vivibilità ed al decoro delle città.

Due a mio avviso gli elementi da sottolineare con soddisfazione: il ruolo previsto per le associazioni di categoria, che tornano interlocutrici  fattive e partecipi del progetto sicurezza ed il potenziamento del concetto di collaborazione tra pubblico e privato.

Ultimo, ma non ultimo, il riconoscimento del ruolo della vigilanza privata come strategico nella gestione della sicurezza urbana. Infatti una delle principali novità del DM è l’obbligo, per i gestori degli  esercizi pubblici definiti, di installare sistemi di videosorveglianza, il cui monitoraggio può essere affidato a istituti di vigilanza privata, nel rispetto della normativa sulla privacy.

Il decreto prevede anche la figura del referente della sicurezza, incaricato di interfacciarsi con le Forze di Polizia per garantire un costante scambio di informazioni sulle criticità emergenti. L’impiego di addetti alla sicurezza privata, regolamentato dalla normativa vigente, permette di incrementare la tutela di clienti e lavoratori, dissuadendo la criminalità e assicurando interventi tempestivi in caso di necessità.

Con queste disposizioni, il DM 21 gennaio 2025 riconosce anche la vigilanza privata come un elemento fondamentale nella costruzione di un sistema di sicurezza integrata, capace di migliorare la qualità della vita nei contesti urbani e commerciali.

Maria Cristina Urbano

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