Ossif: calano le rapine in banca, migliora la sicurezza nelle banche
Aumenta la sicurezza nelle banche italiane e negli altri comparti più esposti al fenomeno criminale delle rapine
Nel 2019, infatti, le rapine denunciate alle Forze di Polizia sono 24.276, quasi 11 mila casi in meno rispetto al 2015, con una diminuzione del 31%.
Questo andamento positivo ha caratterizzato tutti i settori considerati in cui, negli ultimi cinque anni, si sono registrate sensibili riduzioni del fenomeno.
Il rapporto OSSIF 2020 sulla criminalità predatoria
Basti pensare che, tra il 2015 e il 2019, le rapine in banca si sono ridotte di quasi due terzi (-65%). Quelle negli uffici postali si sono quasi dimezzate (-49%). Le rapine nelle tabaccherie sono calate di un terzo (-33%). Nelle farmacie e negli esercizi commerciali il numero di rapine sono risultate in linea con il calo generale (-31%). Infine, anche gli episodi criminosi ai distributori di carburante sono diminuiti del 15%.
Sono questi i principali risultati dell’undicesimo Rapporto Intersettoriale OSSIF sulla Criminalità Predatoria, che prende in considerazione le rapine compiute nel 2019 in banche, uffici postali, tabaccherie, farmacie, esercizi commerciali, locali ed esercizi pubblici, imprese della grande distribuzione e distributori di carburanti, mettendo a confronto i diversi settori.
Presentato oggi a Roma in occasione della seconda giornata del Convegno ABI “Banche e Sicurezza”, l’appuntamento annuale in cui Forze di polizia, esperti del settore, banche ed esponenti di tutti i settori più esposti al fenomeno delle rapine si confrontano sui temi della sicurezza.
Il Rapporto è realizzato nell’ambito dell’Osservatorio Intersettoriale avviato da OSSIF – il Centro di Ricerca ABI sulla Sicurezza Anticrimine – insieme a specialisti del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, con la collaborazione di Assovalori, Confcommercio–Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Tabaccai, Federdistribuzione, Federfarma, Poste Italiane, Unem e Italiana Petroli.
L’ABI e la polizia criminale
In tema di sicurezza – ha detto il Direttore Generale dell’ABI Giovanni Sabatini – si stanno ottenendo risultati molto importanti dopo ingenti e continui investimenti delle banche anche in sicurezza, e con la sempre più stretta collaborazione e il continuo scambio di dati e informazioni tra banche, Istituzioni e Forze dell’ordine.
La necessità di proteggere le dipendenze bancarie è un preciso impegno delle banche nei confronti dei dipendenti e della clientela e risponde all’esigenza di consentire l’operatività in condizioni di sicurezza”.
“La pandemia in atto” ha evidenziato il Direttore Centrale della Polizia Criminale – Prefetto Rizzi “ha imposto un cambio di passo. Le Forze di polizia hanno saputo cogliere senza riserve questa nuova sfida individuando le nuove tendenze ed i modelli criminali emergenti. Un’accurata attività di analisi ci consente di intercettare tempestivamente i segnali del cambiamento e di elaborare mirate strategie di prevenzione e contrasto delle minacce criminali”.
Fonte: ABI – Ministero dell’Interno – OSSIF