Legge di Bilancio 2021, Treu: serve indicazione chiara su obiettivi da perseguire.
“La drammaticità dell’attuale situazione presuppone un netto cambio di passo rispetto al passato, un’indicazione chiara degli obiettivi strategici da perseguire e un salto di qualità nella capacità di progettazione, di implementazione e di spesa delle PA, condizione essenziale per un pieno utilizzo dei fondi NGEU e per il dispiegarsi dei relativi effetti moltiplicatori. Il CNEL ha varie volte rilevato la necessità di superare le misure settoriali e contingenti al fine di coniugare fin d’ora gli interventi di emergenza con provvedimenti di carattere strutturale”.
Lo ha affermato il presidente del CNEL Tiziano Treu, nel corso dell’audizione alle Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera dei Deputati sul DDL recante Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e Bilancio pluriennale triennio 2021- 2023 (AC. 2790) dove è intervenuto con il Segretario Generale Paolo Peluffo.
Secondo le previsioni del CNEL, realizzate con il supporto di ben 3 istituti di ricerca (REF, PROMETEIA, CER) il calo del PIL sarà più contenuto rispetto alle previsioni internazionali.
In particolare, la comparazione tra le previsioni dei tre istituti registra una forchetta di oscillazione molto più vicina a quanto previsto dal Governo per il 2020 (REF prevede un calo del PIL -9,3 a quella di CER -8,5) e anche per il 2021 si stima una crescita tra il 5,2 e il 5,8.
Dalla lettura di questi dati si evince un quadro positivo e in controtendenza con le previsioni formulate dai grandi osservatori internazionali (FMI, Commissione europea, OCSE) che tendono a sottostimare la capacità del sistema economico italiano di recuperare dopo lo shock pandemico.
“Scelte organiche protratte con coerenza e continuità nel tempo in queste due direzioni sono essenziali anche per rispondere alle condizioni che la Unione Europea pone per l’utilizzo dei fondi di Next Generation EU”, si legge nella memoria orale depositata in Parlamento.
“Il CNEL ha indicato da tempo le priorità, ha sollecitato un progetto di rilancio del Paese che permetta di gestire le tre grandi transizioni, ambientale, digitale e demografica, e ha indicato tre linee principali di intervento strategico su cui anche noi ci siamo impegnati a contribuire: un disegno di politica industriale ed economica che offra strumenti per gestire le transizioni indicate in coerenza con le indicazioni dell’Unione Europea e in sinergia con i grandi progetti europei; una grande opera redistributiva che riformi il sistema fiscale e il welfare per combattere le diseguaglianze che si sono drammaticamente aggravate in questi anni, da ultimo per l’impatto della pandemia; una semplificazione delle regole e delle procedure amministrative per liberare le energie del paese e rendere possibili l’attuazione delle riforme necessarie allo sviluppo sostenibile”, ha aggiunto il presidente Treu.
“Il CNEL ha dedicato proposte specifiche per promuovere la occupazione femminile nell’ottica della parità di genere e della occupazione giovanile. A questo proposito ribadiamo la necessità, sottolineata non solo dal CNEL, che la gestione di questi progetti di grande complessità sia presidiata da strumenti di governance (come una cabina di regia autorevole o simili presso la presidenza del consiglio) in grado di verificare tempo per tempo lo stato di implementazione delle varie misure”, ha rilevato il presidente del CNEL.
Nel documento si sottolinea la necessità di riparare alle carenze drammaticamente evidenziate dalla pandemia delle reti di sicurezza sociale traendo indicazioni anche dai provvedimenti di emergenza fin qui approvati, con il fine di una razionalizzazione e riforma in senso generalista e in coerenza con le misure europee già approvate (SURE) e proposte (un sostegno europeo alla disoccupazione). Il nuovo assetto degli ammortizzatori dovrà garantire protezioni essenziali di base a tutte le forme di lavoro, subordinato e autonomo, integrate da tutele rispondenti ai caratteri e alle esigenze dei vari settori e gruppi di lavoratori. A questo fine sarà decisivo potenziare e rivedere alla luce della economia del futuro il sistema della formazione professionale e continua con progetti formativi mirati alle effettive esigenze delle persone e delle imprese, anche aumentando le risorse del fondo per le nuove competenze e finalizzandolo a obiettivi di innovazione e di accompagnamento alle transizioni.
“Servirà un monitoraggio continuo ed efficace anche per operare eventuali correzioni di rotta nel corso dei prossimi anni di gestione dei fondi europei che siano necessarie per rispondere alla evoluzione di un quadro economico e sociale che si presenta mutevole e incerto”, ha concluso Treu.
Fonte: CNEL