Huffington Post: Da Anci e Anie una guida per la videosorveglianza
di Maria Cristina Urbano
È evidente come determinate tecnologie, per la loro complessità e la connessa necessità di formazione continua del personale, non possano essere alla portata di tutte le amministrazioni comunali, né gestite da queste ultime in totale autonomia.
Analisi obiettiva del rischio, progettazione coerente con il livello di rischio individuato, scelta delle tecnologie più adeguate, assistenza nell’installazione delle infrastrutture, gestione dei sistemi di videosorveglianza, aggiornamento dei sistemi e integrazione tra tecnologia, personale armato e non armato, attenzione ai delicati equilibri fra utilizzo delle tecnologie e rispetto della normativa privacy a tutela del cittadino. Anci e Anie-Sicurezza, federazione di Confindustria alla quale Assiv aderisce, hanno stipulato negli scorsi mesi un accordo di collaborazione che ha avuto come primo esito la redazione di una “Guida per la videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici”.
Il primo passo per l’implementazione del protocollo è stato presentato in un webinar lo scorso 13 luglio dal titolo “Nuovi paradigmi, fra integrazione tecnologica e convergenza con il fattore umano”, che ha permesso ai vertici delle due associazioni di evidenziare come i 7.901 comuni italiani possano beneficiare dell’expertise degli Istituti di vigilanza privata, che rappresentano ormai un fiore all’occhiello nel comparto della sicurezza italiana, in termini di capacità organizzativa, professionalità degli operatori e tecnologie adottate.
Videosorveglianza avanzata, analisi predittiva del rischio, sensori multiparametrici sono tutte soluzioni che consentono una buona prevenzione e una maggiore tempestività d’intervento nel caso in cui ciò sia necessario. Per non parlare di una importante evoluzione della videosorveglianza, ovvero la videoanalisi, un servizio di sicurezza ipertecnologico che sfrutta le più recenti applicazioni dell’intelligenza artificiale per analizzare le immagini provenienti dalle telecamere di videosorveglianza ed è in grado di rilevare con un elevato grado di efficacia eventi sospetti o comportamenti anomali, a fini di prevenzione prima ancora che di repressione. È evidente come determinate tecnologie, per la loro complessità e la connessa necessità di formazione continua del personale, non possano essere alla portata di tutte le amministrazioni comunali, né gestite da queste ultime in totale autonomia. È per fornire risposta concreta a tali difficoltà che ha preso forma l’accordo tra ANCI e ANIE-Sicurezza.
L’esigenza di avere un supporto in tutti gli step per installare impianti di videosorveglianza è d’altronde particolarmente sentita dai comuni, che in meno di 10 anni hanno visto crescere del 120% la presenza di impianti di videosorveglianza passando da 66 impianti ogni 100 mila abitanti del 2014 ai 145 del 2022 (Fonte dati: Rapporto Nazionale sull’attività della Polizia Locale 2022).
Un trend questo che spinge anche il fatturato aggregato del comparto Sicurezza e Automazione edifici che, per quanto riguarda la videosorveglianza, nel 2022 è cresciuto del 16,1% rispetto al 2021 (Fonte dati: ANIE SICUREZZA).
È questa la strada da seguire, quella di una stretta partnership tra pubblico e privato, che proprio in ambiti così importanti per la vita delle nostre comunità si dimostra efficace nel “rafforzare progetti di sicurezza urbana e controllo e monitoraggio del territorio nel rispetto del quadro normativo vigente”.
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