UIF, Banca d’Italia: rapporto annuale per il 2020
Il 2020 è stato l’anno della pandemia da Covid-19 che ha sconvolto le vite, le dinamiche sociali, le economie.
In un contesto in cui tutto mutava velocemente creando nuovi spazi per comportamenti illeciti favoriti dal distanziamento sociale e dall’emergenza, il sistema di prevenzione del riciclaggio ha dato prova di capacità di reazione e di flessibilità organizzativa e operativa. Sono cambiate, di necessità, le modalità di lavoro e di interazione fra componente privata e pubblica del sistema, fra la UIF e le altre autorità competenti, ma è rimasta inalterata, anzi si è accresciuta, l’efficacia dell’azione.
Soprattutto nei primi mesi della pandemia, l’impegno dei soggetti obbligati all’invio delle segnalazioni di operazioni sospette, dei dati SARA e delle comunicazioni oggettive è stato sostenuto dalla UIF con una crescente offerta di supporto tecnico e metodologico.
La risposta del sistema non è mancata: nel 2020, le segnalazioni di operazioni sospette ricevute sono ancora significativamente aumentate attestandosi a oltre 113.000 unità, di cui quasi 2.300 relative a contesti di rischio legati all’emergenza sanitaria.
Per favorire un’efficace e tempestiva rilevazione di fenomeni di criminalità connessi con l’emergenza sanitaria la UIF ha diffuso due Comunicazioni che richiamano l’attenzione dei segnalanti sulle principali aree di rischio e su specifiche anomalie.
Si sono rafforzati i contatti con le Pubbliche amministrazioni alla ricerca di sinergie che consentano all’attività di analisi di beneficiare dall’apporto informativo di questo settore, particolarmente importante nell’attuale periodo emergenziale a fronte dei rischi correlati alle misure a sostegno dell’economia.
È stata potenziata la collaborazione con la DNA, la Guardia di Finanza e la DIA anche con l’avvio di scambi settimanali riguardanti l’operatività finanziaria riferita all’emergenza da Covid-19 riportata nelle segnalazioni e nelle informative di FIU estere. È fortemente aumentata la collaborazione con l’Autorità giudiziaria, le cui richieste si sono incrementate di oltre il 40% rispetto al 2019.
L’analisi strategica, già indirizzata allo sviluppo di indicatori del rischio di infiltrazione delle imprese da parte della criminalità organizzata, è stata volta anche a cogliere i sintomi dell’evoluzione del fenomeno favorita dalla pandemia.
La collaborazione con le altre FIU ha consentito di individuare anche operazioni sospette cross-border realizzate per trarre vantaggio dall’emergenza sanitaria e dalle misure di sostegno all’economia. Si sono accresciuti gli scambi informativi su truffe telematiche, favorite dal maggior utilizzo della rete internet che caratterizza questo periodo. La collaborazione ha consentito di ricostruire la traccia dei trasferimenti fraudolenti e, in alcuni casi, di bloccare rapidamente le disponibilità individuate per renderne possibile il recupero.
L’emergenza ha impresso una forte accelerazione al programma di riforme per la revisione del sistema antiriciclaggio europeo. Il Piano d’Azione della Commissione europea per una politica integrata di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo ha confermato la necessità di un Meccanismo sovranazionale di supporto e coordinamento delle FIU. Sulla base dei lavori sviluppati dalla UIF in accordo con il Ministero dell’Economia e delle finanze, l’Italia ha promosso una Posizione Comune tra Stati Membri su compiti e caratteristiche del futuro Meccanismo.
Fonte: UIF – Banca d’Italia