Il lavoro nel decreto “Sostegni bis”
Delle 7 aree di intervento individuate dal Governo per la ripartenza economica sociale dell’Italia nel decreto “Sostegni bis” la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha analizzato quella relativa al lavoro.
Ci viene proposta una ricognizione tecnica delle misure che impattano sul mondo del lavoro contenute nel D.L. n. 73/2021 che tiene conto dei combinati disposti con la legislazione vigente e sottolinea gli elementi di criticità in fase di applicazione pratica. A partire dai contributi a fondo perduto ai crediti d’imposta previsti, dalla sospensione delle cartelle alle decontribuzioni, passando per il reddito d’emergenza, quello di ultima istanza per gli autonomi con disabilità, gli interventi sui contratti con la previsione dei contratti di rioccupazione e l’estensione della platea per il contratto di espansione. Nella carrellata di disposizioni prese in considerazione, non potevano mancare cassa integrazione e divieto di licenziamento, pietra della discordia nei giorni precedenti la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di martedì 25 maggio 2021.
“Il forte incentivo a “non licenziare” introdotto dal Governo – si legge nella circolare – si configura nuovamente come un’azione a tutela del lavoro dipendente non altrimenti connessa con altre misure a sostegno del lavoro autonomo, utili a far ripartire il comparto dell’imprenditoria, né a disposizioni di ampio respiro in materia di politiche attive che permettano di limitare l’impatto della crisi attraverso l’investimento in competenze rinnovate per i lavoratori”.